CAI Monti Lattari

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Escursione 15 maggio

Domenica 15 maggio

Intersezionale con la sezione CAI di Potenza

Monti Lattari

Stazione della funivia al Monte Faito (1100 m) – Acqua Santa – Molare (1444 m) – Croce della Conocchia –

Casa del Monaco – Pian del Pero – Stazione della Funivia al Monte Faito

DIFFICOLTA’: E/EE

DIRETTORE DI ESCURSIONE (per Castellammare di Stabia):
Raffaele LUISE (339.2040444)

DISLIVELLO: 400 m     DURATA: 4/5 h soste escluse     LUNGHEZZA: 11 Km      TIPOLOGIA: ad anello

APPUNTAMENTO alla stazione della funivia di Castellammare di Stabia alle ore 9:30 (prima funivia in partenza alle ore 10:00). Inizio escursione dal piazzale della funivia di Monte Faito alle ore 10:15/10:30.

DESCRIZIONE DELL’ITINERARIO: Dalla stazione della funivia si sale la scala che conduce al sentiero di cresta del Faito n. 350. Si continua in lieve salita fino al piazzale posto di poco più in basso del Santuario di San Michele Arcangelo e dal quale si diparte il sentiero per il Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi. La sezione CAI di Castellammare di Stabia in collaborazione con la diocesi di Castellammare-Sorrento, ha da qualche anno ripristinato il pellegrinaggio, che fin dal medioevo si svolgeva sul Monte Faito, conducendo i pellegrini fin sulla vetta del Molare (Monte Sant’Angelo a Tre Pizzi), ove era fondato un piccolo romitorio, dedicato al culto di San Michele Arcangelo, probabilmente nello stesso luogo di un precedente tempio pagano. Tale pellegrinaggio, svolgendosi a cavallo del primo giorno di agosto, consentiva, tra l’altro, ai pellegrini, di trarre beneficio dal refrigerio dei boschi nel periodo più caldo dell’anno. Si prosegue sul sentiero fino alla sorgente dell’Acqua Santa, una sorgente carsica così chiamata perché la leggenda locale vuole che a far sgorgare l’acqua dalla roccia sia stato lo stesso San Michele con un colpo di lancia.L’acqua sgorga da una parete di roccia, ricca di felci e caratterizzata da due rari  endemismi, la Lonicera stabiana: un caprifoglio che nel mondo cresce solamente sui Monti Lattari (endemismo puntiforme) e l’”Erba unta Amalfitana” (Pinguicula hirtiflora) l’unica pianta carnivora del Parco dei Lattari, una piccola erba perenne che la selezione naturale ha adattato alla “caccia agli insetti”.  Dalla fresca radura dell’Acqua Santa si continua tra i faggi, su sentiero via via più ripido fino alla base del Molare che, coi suoi 1444 metri, rappresenta la cima più alta dei Monti Lattari. La salita alla vetta del Molare (1444 m) richiede circa 10 minuti ma è consigliata solo ai soci più esperti, per la necessità di aiutarsi con le mani e per la presenza di tratti sconnessi. Dalla vetta il panorama spazia su entrambi i golfi (di Napoli e di Salerno) e verso l’intera dorsale della Penisola Sorrentina, fino all’isola di Capri.

Con attenzione si scende dalla vetta del Molare e si torna indietro sui propri passi fino a raggiungere il sentiero per la Croce della Conocchia che si segue fino a raggiungerne la sommità su cui è posta la Croce (1314 m). Qui si consumerà la colazione a sacco. Si continua in discesa lungo la cresta su un sentiero accidentato fino a un ometto di pietre in corrispondenza del quale si svolta bruscamente a destra per continuare nuovamente nella faggeta fino alla Casa del Monaco e al Pian del Pero, sede un tempo di un galoppatoio. Di qui è possibile tornare alla stazione della funivia seguendo la strada asfaltata oppure imboccando sulla sinistra, il sentiero 338b dei Faggi Secolari, così denominato per la presenza di alcuni esemplari di faggio tra i più longevi dell’Appennino. Questi alberi bordano le neviere, le fosse dove, un tempo, nel periodo invernale veniva ammassata la neve caduta sul Faito. Nei mesi estivi, la neve veniva cavata e trasportata in blocchi ai porti di Vico Equense e Castellammare di Stabia per essere venduta a Napoli. Una volta raggiunta la strada asfaltata, nei pressi della sorgente della Lontra, la si segue sulla destra fino a raggiungere il piazzale dei Capi, spettacolare punto panoramico, sospeso tra i due golfi dove è possibile ristorarsi a uno dei bar, prima di riprendere il sentiero di cresta che, in breve, conduce in salita alla stazione della funivia.

AVVERTENZA: I direttori di escursione si riservano di modificare in parte l’itinerario in caso di condizioni meteo avverse o di condizioni del sentiero e capacità dei partecipanti tali da impedire la conclusione dell’escursione nei tempi prefissati

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